senza

1. Come prep., esprime mancanza o assenza, introducendo il complemento di privazione o quello di esclusione (contrapposta a con ): restare s. soldi; uscire s. cappotto; non c'è rosa s. spine; il telegrafo s. fili; rinforzata con di, con i pronomi personali e dimostrativi: s. di lui non si può far niente; non posso vivere s. di te; spesso in locc. attr. (mondo s. pace; lotta s. tregua) e in correlazione con né (s. giustificazione né attenuanti); talvolta, vero e proprio elemento di composizione indicante ‘mancanza’ (senzatetto) o ‘ripudio’ (senzapatria).
2. Come cong. premessa a un infinito, dà vita a una proposizione dipendente implicita ( s. piangere, s. chiudere occhio ), che diventa esplicita con la loc. congiuntiva senza che ( s. che piangesse, s. che chiudesse occhio ), obbligatoria quando il soggetto della proposizione dipendente è diverso da quello della reggente ( partì s. salutare, partì s. che gli altri lo sapessero ).

Lat. (ab)sentia ‘in mancanza di’ •sec. XII.

1. Si usa con valore di agg. nel gergo dei canottieri per indicare un equipaggio privo di timoniere.

   il due s.

Da senza (timoniere) •sec. XIX.