largo

1. Corrispondente alla dimensione (assoluta o relativa) opposta alla lunghezza o, meno comunemente, all'altezza ( l. un metro ; un l. fossato ; una l. muraglia ), identificabile coi concetti di ‘notevole capacità o ampiezza’ ( un letto l. ; una l. strada ; una l. buca ; l. di fianchi ; avere le spalle l. ; stare a gambe l. ) o di ‘comodità’ in relazione a disponibilità di spazio ( nello scompartimento si stava larghi ; le scarpe mi stanno l. ; anche a proposito di notevoli margini di vantaggio: vincere largo) e, in senso fig., con quelli di ‘generosità nel concedere, nel dare, nel promettere’ (è l. con gli amici), di ‘abbondanza’ (avere l. possibilità di mezzi), di ‘apertura mentale’ (essere d'idee l.), interpretabile talvolta come ‘indulgenza’ non necessariamente lodevole (un insegnante di manica l.) o addirittura come ‘mancanza di scrupoli’ (un uomo di coscienza l.).
2. In marina: vento largo, che spira da una direzione distante dalla prora (contrapposto al vento di bolina ).
3. Nell'urbanistica moderna, spazio risultante dall'incrocio di varie vie o dall'aumento di sezione di una strada.

   il L. Argentina a Roma

4. In musica, didascalia musicale prescrivente un movimento simile all'adagio, più lento di questo ma più nobilmente sostenuto; anche, il brano da eseguirsi in tale movimento.

   il “Largo” di Haendel

Lat. largum •sec. XIII.