gobbo

1. Di persona il cui torace è deformato dalla gobba (se di sesso maschile, simbolo di buon augurio, per credenza popolare): ha un cugino g.; anche s.m. (f. -a ): il g. di Peretola (protagonista di un noto apologo del Redi).
2. In matematica, sghembo.

Lat. volg. *gobbus, variante del class. gibbus •prima metà sec. XIV .

1. Gobba; gibbosità, protuberanza, bernoccolo: ha un g. sul naso; questa giacca ti fa un g. sulle spalle; rilievo montuoso o del terreno, o anche nocchio, nodo che si forma su un tronco d'albero o su un ramo.
2. Mettere in gobbo, impegnare al Monte di Pietà.
3. Carpa.
4. Gobbo rugginoso, uccello degli Anatidi ( Oxyura leucocephala ), raro e svernante in Italia, con il dorso molto incurvato e un becco tipicamente blu nei maschi.

Sostant. di gobbo ¹ •sec. XIV.

sostantivo maschile

Ciascuno dei getti laterali del carciofo o del cardo, interrato (e quindi ‘ingobbito’) perché se ne inteneriscano le coste.

Der. di gobbo ¹ •sec. XVIII.

1. Schermo contro la luce dipinto in nero, per riprese cinematografiche o televisive di interni.
2. Cartellone o video, collocato in modo da non essere inquadrato dall'operatore, sul quale sono riportate le battute del copione che gli attori (del cinema o della televisione) o gli annunciatori devono pronunciare.

Adatt. dell'ingl. d'America gobo, di origine sconosciuta •1942.