forte

1. Che sopporta pesi materiali e morali senza risentirne né nel fisico né nel morale: f. nelle fatiche; f. nelle traversie (anche s.m. e f. : la pazienza è dei forti); resistente: f. marciatore; f. bevitore; robusto: fibra f.; f. come un toro (anche, eufem., obeso: una signora piuttosto f.); abile, in gamba: f. in matematica; anche come inter., per esprimere ammirazione o apprezzamento: ho visto il mio nuovo film, è forte!; poderoso, potente, veemente: un f. pugno; vento f.; una f. scossa di terremoto; energico, autoritario: uomo f.; governo f.; intenso, ingente: un f. mal di testa; f. perdite; ben difeso, difficilmente espugnabile: occupare una f. posizione; eccitante, acuto, violento: bevande f.; un f. profumo; tenace.

   colla f.

   cemento f.

2. In medicina, di preparazione farmaceutica industriale che contiene il dosaggio più elevato consentito; quindi, energico.

   purgante f.

3. Come s.m., la parte più numerosa o più consistente ( il f. dell'esercito ; il f. della scarpa ), il momento culminante ( nel f. dell'estate ; nel forte d'un temporale notturno, Manzoni), l'attitudine più spiccata ( la matematica non è il mio f. ).
4. Come avv., molto: mangiar f.; dormire f., profondamente; parlar f., ad alta voce ( fig., senza sottintesi, con estrema franchezza e decisione: è l'ora di parlar f.); giocar f., giocare grosse somme; correr f., andar f., a grande velocità ( fig., ottenere risultati eccellenti, avere successo: quest'anno la squadra sta andando f.); picchiar f., con violenza; stringer f., con tutta la forza che uno ha.

Lat. fortem •fine sec. XIII.

sostantivo maschile

Opera difensiva di limitate dimensioni, che racchiude esclusivamente installazioni militari.

Da (luogo) forte •fine sec. XIII.