Significato di .

preposizione
  1. Preposizione semplice che, fondendosi con gli articoli determinativi, forma le preposizioni articolate dal, dallo, dalla, dai (arc. da’ ), dagli, dalle . Seguita da parola con consonante scempia iniziale, ne produce, secondo la pronuncia toscana, il rafforzamento, espresso dall'ortografia nelle parole composte (per es. davvero ), altrimenti sottinteso (per es. da tutti ); non rafforza quando è apostrofata ( da’, per dai ). Non si elide (salvo in pochissimi casi, come nelle locuzioni d'ora in poi, d'ora in avanti, d'altronde ), per evitare equivoco con la prep. di.
  2. Determina il punto di partenza, il luogo da cui ha inizio un'azione, in senso proprio e figurato. Introduce pertanto il complemento di moto da luogo ( venire da Roma, da Milano ; arrivare dalla campagna ; scendere dal settimo piano ); il complemento di origine o provenienza ( discendeva da una nobile famiglia ; il Po nasce dal Monviso ; non dipende da me ): c'è da notare che il luogo di nascita o di residenza, in passato, poteva rappresentare un appellativo analogo all'odierno cognome ( Leonardo da Vinci, Erasmo da Rotterdam ); il complemento di separazione o allontanamento ( togliere un chiodo dal muro ; distinguere il vero dal falso ; scampare da un pericolo ).
  3. Si trova naturalmente nella correlazione da ablativo a locativo ( cadere dalla padella nella brace ; guardare dall'alto in basso ) e in quella da ablativo ad allativo, significando un passaggio da un luogo a un altro ( andare da Firenze a Roma ) o figuratamente (dativo) da una condizione a un'altra, da una quantità numerica a un'altra ( fu promosso da capitano a maggiore ; contare da uno a cento ). In alcuni casi anziché la ‘provenienza’ passa a indicare la ‘direzione’ ( verrò da te domani = arriverò da te domani) oppure l'immobilità, dando l'immagine di una superficie pura e semplice ( da noi si dice così = nei nostri luoghi si dice così). Occorre però osservare che il complemento di moto a luogo può essere rappresentato solo da nomi di persona o da pronomi personali ( vado da Pietro, dalla zia ; domani andrò dal barbiere ; verrò da te domattina ), mentre, con i verbi di quiete, il complemento di stato in luogo ammette alcuni nomi di cosa come ‘lato’ e ‘parte’ ( ti aspetterò dal farmacista ; sarò a cena dagli zii ; l'auto è ammaccata dal lato destro ; anch'io lavoro da quella parte della città ). Tipico è l'uso, con valore locativo, di da seguito da un nome o soprannome nelle insegne di trattorie o di boutiques: Da Gigi, Dal Fiorentino, Da Lulù. Con verbi di quiete la preposizione introduce anche il complemento di distanza (ci troviamo a cinque chilometri dal confine). Il complemento di moto per luogo è rappresentato in alcune locuzioni con i verbi ‘passare’ ed ‘entrare’.
    è così grosso che a malapena può entrare dalla porta
    i ladri sono passati dalla finestra
  4. Il complemento di tempo, per analogia, designa soprattutto ‘durata, decorrenza’ ( abito a Firenze dal 1970 ; aspetto tue notizie da una settimana ), anche nelle locuzioni correlative ( l'ambulatorio è aperto dalle 9 alle 12 ).
  5. Il valore primo della preposizione spiega l'uso di questa nel caso del complemento di agente o di causa efficiente, che corrisponde a una ‘provenienza ideale’ ( saccheggiato dai ladri ; ucciso dal fulmine ); non lontani sono il complemento di causa ( battere i denti dal freddo ; ammalarsi dal dispiacere ) e il complemento di mezzo ( io le persone le giudico dalle azioni ).
  6. Le funzioni predicative e quelle attributive nelle quali possiamo ancora rintracciare il senso di univocità e di necessità implicito nei concetti spazio-temporali di ‘provenienza’, ‘direzione’, ‘immobilità’, si analizzano in una serie di complementi: si noti anche che non si danno esempi in cui da possa essere omessa.
  7. La preposizione trova inoltre impiego in determinazioni attributive di origine verbale, equivalenti al cosiddetto participio di necessità (gerundivo), e con valore sostanzialmente passivo ( libro da leggere, uova da bere ); nell'uso, però, tale impiego è andato estendendosi anche a usi attivi e, oltre che agli infiniti, anche ai nomi di azione ( macchina da scrivere, sala da ballo, cavallo da corsa ), e anche costrutti di semplice specificazione finiscono per essere attratti nella serie di da ( festa da ballo, carta da bollo, messa da requiem ) in cui appare evidente la contaminazione di di con a.
  8. In funzione correlativa, da può corrispondere a tale e tanto e quindi introdurre una proposizione (implicita) consecutiva ( c'è tanto rumore da impazzire ; c'era una tale confusione da perdere la testa ) dove da assume il valore della congiunzione che (‘che si impazziva; che si perdeva la testa’); talvolta però, l'elemento correlativo può essere sottinteso come nelle frasi: c'è [tanto rumore] da impazzire; c'era [una tale confusione] da perdere la testa Talvolta può essere avvertito un valore finale più che consecutivo: gli preparò qualcosa da mangiare (‘affinché mangiasse’): anche in un caso come questo può aversi l'ellissi (preparare da mangiare) e, nel linguaggio popolare, la proposizione può quasi sostantivarsi (vado a comprarmi da fumare = vado a comprarmi ‘le sigarette’). Molto comune aver da nel senso di ‘dovere’: ho da fare (quasi per dire ‘sono molto occupato’); ho da scrivere, ecc.
  9. Da forma infine parecchie locuzioni avverbiali ( da parte, da lato, da vicino, da per tutto ) e prepositive ( di là da, di qua da, fino da ) nonché alcuni aggettivi composti ( dabbene, dammeno ).

Lat. de ab .

preposizione articolato maschile plurale

Variante arc. e poet. di dai.

transitivo
  1. Fare in modo che uno abbia qualcosa, porgere, passare (anche + a ): dammi la penna; + a e + da e inf.: dammi (un libro) da leggere.
  2. Offrire, donare (anche + a ): d. del denaro ai poveri; d. conforto a un amico; d. aiuto a qualcuno, aiutarlo; d. ospitalità a qualcuno, ospitarlo; + a e + da e inf.: d (qualcosa) da mangiare agli affamati, da bere agli assetati; anche assol..
    per lui d. è una missione
  3. Cedere, lasciare (anche + a ): gli ho dato il mio posto a tavola; d. la precedenza a un veicolo; + in : d. in affitto, affittare; d. in omaggio, regalare; d. in prestito, prestare; d. in consegna, in custodia, affidare; d. a nolo, noleggiare.
  4. Assegnare come compenso, corrispondere (anche + a, per ): mi danno mille euro al mese; gli danno un bella cifra per quell'incarico; anche + per e inf.
    gli danno una miseria per sgobbare tutto il giorno
  5. Concedere, accordare (anche + a ): d. fiducia a un giovane; non gli danno il permesso; dategli un'altra opportunità; d. carta bianca; anche tr. pronom. : darsi un po’ di riposo; con valore recipr.: darsi un appuntamento, stabilire di incontrarsi a una certa ora in un dato luogo.
  6. Attribuire, riconoscere (anche + a ): d. importanza, peso a una cosa; mi ha dato torto in tutto; d. la colpa a qualcuno, incolparlo; anche tr. pronom..
    darsi tutto il merito del successo
  7. Conferire, aggiudicare (anche + a ).
    d. un'onorificenza a qualcuno
    mi hanno dato in premio un viaggio
  8. Infliggere come punizione o pena (anche + a ): gli hanno dato l'ergastolo; d. una punizione a qualcuno, punirlo.
  9. Affibbiare, mollare (anche + a ): mi ha dato un pugno sul viso; d. uno schiaffo a qualcuno, schiaffeggiarlo.
  10. Imprimere un movimento (anche + a ).
    d. velocità all'automobile
  11. Rivolgere un gesto di affetto, di interesse, ecc. (anche + a ): d. una carezza al figlio; anche tr. pronom. (con valore recipr.).
    darsi un bacio
  12. Produrre, fornire.
    un podere che dà cento barili di vino all'anno
  13. Considerare, stimare (anche + per, a volte + a ).
    lo do per certo
    d. qualcuno per morto
    per spacciato
  14. Rivolgersi a qualcuno con un certo titolo (+ a e di ).
    d. del cretino
    del genio a qualcuno
  15. Somministrare, fare assumere (anche + a ): non ti ho dato la medicina; + a e + da e inf.
    hai dato da mangiare al bambino?
  16. Applicare, stendere (anche + a, su ): d. la vernice a un mobile, la cera sul pavimento; anche tr. pronom..
    darsi il rossetto
  17. Portare, mandare qualcosa perché sia sottoposto a una qualche lavorazione (+ a e inf.).
    d. a incorniciare un quadro
    d. una macchina a riparare
  18. Provocare, suscitare (anche + a ).
    il bambino dà noia a tutti
    il vino mi dà il mal di testa
    cerca di darsi piacere con l'alcol
  19. Far acquisire, conferire (+ a ).
    quel vestito le dà un aspetto giovanile
    quest'opera dà lustro alla mia collezione
  20. Portare come risultato, apportare (anche + a ).
    il raccolto ha dato buoni frutti
    il tuo comportamento ci ha dato solo problemi
  21. Avere in programma, presentare (anche + a, in ).
    che cosa danno a teatro
    in televisione?
  22. Comunicare, riferire (anche + a ): ho una notizia da darti; devo darti alcune informazioni; dammi il tuo parere; dammi un segnale.
  23. Assegnare un compito, un incarico, ecc. (anche + a ).
    d. un ordine
    gli ho dato precise disposizioni
  24. Sostenere, affrontare.
    d. un esame
    uno scritto
    un concorso
  25. Imporre, prefiggere (anche + a ).
    d. un limite a una vicenda
    d. a qualcuno un termine ultimo
    devi darti una scadenza
  26. Emettere, diffondere.
    d. un urlo
    un grido
  27. Urtare, sbattere (anche + su, in ).
    d. il ginocchio sullo spigolo
    nella porta
  28. Nelle scommesse, accettare il gioco su un cavallo, un atleta, ecc., impegnandosi a versare allo scommettitore, in caso di vincita, varie volte la somma da lui giocata; quotare (anche + a ).
    d. un cavallo a 3
    a 10
    a quanto danno la Roma vincente?
  29. Nella forma darla, di donna, accondiscendere a un rapporto sessuale (+ a ).
    è una ragazza che non la dà a tutti
  30. Nella forma darsela, fuggire, scappare.
    vista la mala parata, se l'è data
intransitivo
  1. Cozzare, battere (+ in, anche + con ).
    d. nel muro
    d. con la testa nella porta
  2. Prorompere, scoppiare (+ in ).
    d. in un pianto dirotto
    in una risata isterica
  3. Essere rivolto, affacciarsi (+ su ).
    la terrazza dà sul giardino
riflessivo
  1. Dedicarsi completamente (+ a ).
    si è dato tutto allo studio
    d. alla pittura
    alla politica
  2. Cominciare a fare qualcosa (+ a e inf.).
    d. a correre
    a urlare
  3. Confessarsi, dichiararsi (anche + per ): d. per vinto, arrendersi; d. malato, farsi credere malato, spec. per giustificare un'assenza dal posto di lavoro.
  4. Fuggire.
    all'arrivo della polizia si è dato
intransitivo pronominale
  1. Esserci, verificarsi, accadere, capitare, succedere.
    si dà il caso che anch'io sia molto stanco

Lat. dare .

Informazioni su .

  • Lingue in cui è usato:

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Rottura di sillaba di in sillabe

  • Consiste di 1 sillabe e 2 lettere.
  • è una parola monosillabico, poiché ha sillaba singola.

Anagrammi di

ad

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