a

Significato di a.

sostantivo femminile o maschile
  1. Prima lettera dell'alfabeto italiano, derivata dall’ alfa greco e questo dal fenicio 'lp che significa ‘toro'. È la vocale fondamentale, aperta anteriore, che si pronuncia con la massima apertura delle labbra e la lingua in posizione di quasi assoluto riposo.
  2. In algebra, A indica un gruppo di elementi (per es. un insieme o una matrice) di cui a è un elemento generico.
preposizione
  1. Preposizione semplice che fondendosi con gli articoli determinativi dà vita alle preposizioni articolate al, allo, ai ( a’ nella forma tronca), agli, alla, alle ; davanti a parola che comincia con la vocale a (più raramente con altre vocali) può assumere la forma eufonica ad.
  2. Indica la direzione in cui si svolge un movimento, introducendo un complemento di moto a luogo ( andare a Roma ; tutti i fiumi vanno al mare ), anche in senso fig. ( andare a male ; fu mosso a pietà ; part. : elevare un numero al quadrato, al cubo, alla seconda, alla terza potenza); in espressioni in cui si attenua o si estingue ogni idea di moto può segnalare semplice ‘orientamento’ (la facciata del palazzo guarda a oriente) o ‘prossimità’ (Ponte a Santa Trinita); in alcune frasi, perentorie o concitate, è tipica l'ellissi del verbo: a me!, alle armi!, al fuoco!, al ladro!
  3. La nozione di ‘punto di arrivo’, e ( fig. ) di ‘risultato’, implicita nel moto a luogo, può anche determinare un complemento di fine o scopo ( dire a propria discolpa ; testimoniare a carico ; uscire a passeggio ) o un complemento di vantaggio o svantaggio ( agì a suo pro ; utile alla salute ; dannoso al fegato ).
  4. La nozione di ‘percorso’, implicita nel moto, può associarsi a quella di ‘durata’ in espressioni riconducibili al valore di complemento di tempo continuato ( senatore, presidente a vita ).
  5. Al ‘movimento’ può sostituirsi il ‘riferimento’: la preposizione introduce allora un complemento di termine ( dare una ricompensa a qualcuno ; resistere al nemico ).
  6. Il ‘riferimento’ può essere determinato anche con verbi di ‘quiete’ e quindi dar luogo a un complemento di stato in luogo, in senso proprio ( risiedere a Milano ; stare a lato, a fianco ) o fig. ( siamo a questo punto ; tenere a bada ), al complemento di distanza ( cadde a pochi metri dal traguardo ; il paese era a tre chilometri ); oppure al complemento di tempo determinato ( ci vedremo alle cinque ; al mattino fa ancora fresco ) e al complemento di età ( si diplomò a trent'anni ).
  7. La nozione di ‘durata’ riaffiora allorché un riferimento preciso al tempo, allo spazio o alla quantità, dà luogo al valore distributivo : per pochi spiccioli al giorno non ci sto; quel terreno produce cento quintali di granturco a ettaro; entrammo uno alla volta; vende uova a dozzine.
  8. Il ‘riferimento’, inoltre, variamente modificandosi o determinandosi, anche con un valore talvolta paragonabile a quello di una vera e propria loc. attr. e avv., consente alla preposizione a di introdurre complementi di causa ( a quell'idea sorrise ; scoppiò in lacrime a quella vista ), mezzo o strumento ( barca a vela ; giocare a dadi ), modo o maniera ( vestito alla moda ; dormire a occhi aperti ; pagare alla romana ), qualità ( una gonna a fiori ; un cane a pelo lungo ), prezzo o misura ( acquistare a dieci euro un gomitolo di lana ; percorrere l'autostrada a cento chilometri all'ora ), pena ( condannare all'esilio, a cinque anni di reclusione ), limitazione ( a mio giudizio ; è bravo solo a parole ).
  9. Il ‘riferimento’, infine, determinandosi nell'ambito di un costrutto tipico di alcune funzioni o espressioni, consente alla preposizione a di introdurre un complemento di paragone ( sei di gran lunga superiore a lui ) o il complemento predicativo del soggetto ( fu eletto a presidente ) o dell'oggetto ( non tenermi a vile ).
  10. Come determinazione di proposizioni implicite, a, seguita da un infinito, introduce una proposizione finale di risultato sicuro e scontato (Fatti non foste a viver come bruti, Dante; andiamo a vedere ; vado a prendere mia moglie ), in questo distinguendosi dalla preposizione per, che indica invece un risultato incerto o non consolidato ( vado per prendere il biglietto, e trovo lo sportello chiuso ); come pure introduce proposizioni condizionali ( a dire il vero non ci credo affatto = se devo dire il vero, ecc.), e anche proposizioni temporali o causali ( al vederlo, fui preso da paura ), sottolineando in questo caso la simultaneità delle azioni espresse dalle due proposizioni (il vedere e l'esser preso da paura) o l'immediatezza del rapporto di causa-effetto; particolari significati e costrutti consentono altresì alla preposizione a di introdurre proposizioni francamente classificabili come oggettive ( cominciamo a leggere = cominciamo la lettura) o limitative ( è abbastanza semplice a dirsi, meno a farsi ).
  11. Aggiunta ad avverbi, la preposizione a forma locuzioni prep.: per es. accanto a me (loc. prep.) rispetto a è qui accanto (avv.); ed entra anche nella composizione di locuzioni avv. (per es. a ruzzoloni, a precipizio, a mano a mano, alla rinfusa ).

Lat. ad .

Prefisso privativo ( amorale, afono ); davanti a vocale si usa la forma an- ( analcolico, anelastico ).

Dal gr. a-/an- .

preposizione articolato maschile plurale

Variante arc. e poet. di ai 1.

Informazioni su a.

Rottura di sillaba di a in sillabe

a

  • Consiste di 1 sillabe e 1 lettere.
  • a è una parola monosillabico, poiché ha sillaba singola.

Sinonimi per a

Con il significato di per:

per

Traduzione di a

Parole che fanno rima con a.

ba, ingaba, fiaba, alaba, endecasillaba, enneasillaba, gellaba, imparisillaba, ottosillaba, unisillaba, sillaba, Barnaba, araba, taraba, Saba, Barsaba, mastaba, Abba, barabba, sabba, debba, Pontebba, sbobba, gobba, Pederobba, giubba, carrubba, Abeba, gleba, ameba, eraiba, foiba, scriba, arriba, diatriba, alba, Viddalba, Marialba, Cornalba, Capralba, Terralba, toralba, Ghisalba, Rosalba, vitalba, Elba, amba, sottogamba, gamba, samba

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